Roma Gastronomica

il 2026 incorona la Capitale del gusto italiano

La presentazione della Guida Michelin 2026, avvenuta il 19 novembre al Teatro Regio di Parma, ha riservato a Roma tre importanti riconoscimenti: Ineo all’Anantara Palazzo Naiadi (chef Heros De Agostinis), La Terrazza dell’Hotel Eden (Executive Chef Salvatore Bianco) e Al Madrigale a Tivoli, con la sua “nuova cucina rurale”. Con questi ingressi, Roma consolida la sua posizione di città più stellata d’Italia con 31 stelle totali distribuite nel Lazio, di cui ben 20 concentrate nella sola Capitale.

Ma fermarsi alle stelle sarebbe riduttivo. Perché Roma nel 2025 è un laboratorio gastronomico dove convivono anime diverse, tutte ugualmente affascinanti.

La rivoluzione delle trattorie contemporanee

Quando la tradizione incontra il design

Se c’è un fenomeno che ha ridefinito il panorama food romano negli ultimi anni, è l’esplosione delle trattorie moderne. Il paradigma lo ha creato Santo Palato di Sarah Cicolini in zona San Giovanni: aperto nel 2017, questo locale ha dimostrato che si può essere fedeli alla romanità senza scadere nello stereotipo.

Qui trovi la trippa alla romana, l’amatriciana, la carbonara e tutto il repertorio della cucina capitolina, ma con un piglio decisamente contemporaneo. Lo spazio, recentemente ridisegnato dallo studio Naessi, ha trasformato i codici della trattoria storica (perlinato alle pareti, tovaglie bianche, banco con vetrina) in un’operazione di design che guarda al futuro. Il risultato? Un locale che ha ispirato una nuova generazione di ristoratori e che ora vanta Tre Forchette nella Guida del Gambero Rosso.

La filosofia di Santo Palato è chiara: una trattoria può (e deve) essere anche contemporanea. Questo significa rispetto per la materia prima (spesso proveniente dal quinto quarto), tecnica affinata, una carta dei vini naturali curatissima e un’atmosfera informale ma mai banale. Sarah Cicolini, con la sua #cicolination, ha trasformato la carbonara in un movimento culturale.

Non è sola. A Tribuna Campitelli, nuovo salotto della ristorazione romana aperto nel novembre 2025, la cucina di precisione racconta Roma con piatti iconici riletti con tecnica ed equilibrio. La calamarata di gamberi alterna cotture e temperature (bisque intensa, gamberi saltati e crudi), chiudendo con lardo e pesto di erbe.

Quartieri emergenti

Dove la gastronomia incontra l'urbanità

Roma non è solo centro storico. Anzi, alcuni dei progetti più interessanti stanno emergendo in quartieri periferici che stanno vivendo una vera e propria rinascita gastronomica.

Testaccio resta il quartiere-simbolo della romanità popolare, e il suo mercato coperto è un polo gastronomico imperdibile. Qui si respira l’anima verace della città: i banchi traboccano di prodotti freschi, ma è lo street food a fare la differenza. Mordi e Vai prepara panini mitici farciti con trippa al sugo, lesso di scottona e lesso alla picchiapò, mentre CasaManco sforna pizze alla pala con farine biologiche.

Ostiense si sta affermando come zona trendy: qui ha aperto Brucio, progetto incentrato sul fuoco e la brace, con tagli selezionati e cotture ancestrali. Un locale dall’anima conviviale perfetto per chi ama la griglia.

Centocelle, quartiere popolare dell’Est romano, vede l’apertura di Breaking Bread Bistrot, mentre Prati accoglie El Santo e la zona di San Saba si arricchisce di Tucca, che unisce pizza e cucina contemporanea dello chef Simone Maddaleni.

Anche Fiumicino non è più solo aeroporto: dopo il successo a Roma, 180 Grammi di Jacopo Mercuro porta sul litorale la sua pizza romana contemporanea – tonda, sottile, croccante.

Street food romano

L'essenza della città in un boccone

Parlare di Roma senza citare il suo street food è impossibile. Qui il cibo di strada non è una moda recente, ma una tradizione secolare.

Il supplì è l’icona assoluta. Questa bomba di riso, sugo di pomodoro, rigaglie e mozzarella filante “al telefono” rappresenta l’anima popolare di Roma. I migliori? Supplizio di Arcangelo Dandini (con varianti come carbonara e amatriciana), Trapizzino con il supplì classico e quello al tortellino, e La Casa del Supplì a Trastevere, istituzione quarantennale.

Proprio Trapizzino merita un capitolo a parte: inventato da Stefano Callegari, è un triangolo di pizza bianca al taglio farcito con i piatti della cucina romana (pollo alla cacciatora, polpetta al sugo, lingua in salsa verde). Uno street food che ha conquistato l’Italia e il mondo, con sedi da Ponte Milvio a Piazza Trilussa.

Il Ghetto Ebraico: dove il kosher è cultura

Il Ghetto Ebraico rappresenta un capitolo unico nella gastronomia romana. Qui la cucina giudaico-romanesca si intreccia con le regole della Kashrut (le leggi alimentari ebraiche) creando una tradizione culinaria distintiva.

I piatti simbolo? Il carciofo alla giudia, fiore dalle foglie croccanti e cuore tenero, i fiori di zucca ripieni, le aliciotti con l’indivia, la concia di zucchine. Tra i ristoranti storici spiccano Nonna Betta (primo ristorante kosher style di Roma), Ba’Ghetto (la più grande realtà ristorativa kosher d’Europa, con locali anche a Firenze, Milano e Venezia), e Renato al Ghetto.

La cucina kosher non è solo religiosa, è biologica ante-litteram: la selezione rigorosa degli ingredienti freschi e i metodi di preparazione tradizionali garantiscono qualità altissima.

cucina romana

Mercati rionali

Il cuore pulsante della gastronomia romana

mercati rionali sono l’anima di Roma. Luoghi dove la città si racconta attraverso prodotti, voci, colori e profumi.

Campo de’ Fiori è il più iconico: già nel 1869 era centro del commercio delle “vignarole”, contadine che portavano erbe e ortaggi freschi dalla campagna. Oggi il mercato, nella sua piazza storica, offre frutta, verdura, spezie, fiori, formaggi, salumi e prodotti tipici.

Il Mercato di Testaccio, come detto, è il polo gastronomico per eccellenza, con banchi tradizionali alternati a proposte innovative, street food e vegan food. Qui si organizzano showcooking, degustazioni, laboratori didattici e persino visite archeologiche nel sotterraneo horreum.

Il Mercato Trionfale, vicino al Vaticano, è uno dei coperti più grandi di Roma con oltre 270 bancarelle. Una varietà impressionante di prodotti freschi: formaggi, carni, pesce, verdure.

Trastevere ha il suo mercato storico in Piazza San Cosimato, risalente all’inizio del Novecento: qui spiccano prodotti locali come puntarelle, broccoli romaneschi, carciofi, fave.

Il Mercato Esquilino è il più multiculturale: spaghetti cinesi, salse di soia, salumi rumeni, ortaggi dai nomi impronunciabili, spezie da ogni angolo del mondo. Roma contemporanea in un mercato.

Chef emergenti

Il futuro è già qui

La scena gastronomica romana è viva grazie anche ai giovani talenti che stanno emergendo. Matteo Faenza del ristorante Mogano a Formello ha vinto il prestigioso Premio Emergente Chef 2025, competizione riservata agli under 30. Il suo menù vincente, intitolato “Sabyr”, ha raccontato le contaminazioni culturali del Mediterraneo con piatti come il reale di Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP brasato nella birra, accompagnato da scalogni in agrodolce e una salsa ponzu innovativa preparata con soia locale ottenuta da piselli.

Anche Valerio Cesaroni del ristorante stellato Sintesi di Ariccia si è distinto nel Premio Emergente Sala 2025, confermando che il Lazio è vivaio di talenti.

Il Premio Emergente è una vetrina fondamentale: dal 2006 ha “lanciato” oltre 100 nuove stelle Michelin. La selezione Centro-Sud si svolge ogni anno a Roma presso il Centro di Formazione ELIS.

Enoteche e wine bar

Il vino come cultura

Roma sta vivendo una vera golden age delle enoteche. Non più semplici rivendite, ma luoghi ibridi dove il vino dialoga con cucina contemporanea e atmosfera conviviale.

Trimani è l’istituzione storica: dal 1876 rappresenta un luogo simbolo per gli appassionati. Nel 1991 l’apertura de ilwinebar ha fatto da apripista con un concept all’avanguardia poi diffusosi a macchia d’olio. Carta vini amplissima, suddivisa oltre i filtri regionali, mescita ricercata, prezzi accessibili, incontri con produttori.

L’Antidoto a Trastevere è una piccola enoteca naturale con cucina d’accompagno curata da Mirko Pelosi. Al centro vini naturali e un menu di tapas che cambia frequentemente, con molte opzioni vegetali.

Cavour 313, storica bottega alle spalle di Monti nata nel 1935, è rinata alla fine del 2024 con nuovo look e doppia proposta: cucina veloce da bancone e ristorante gourmet nella seconda sala. Lista vini concisa ma centrata su naturali, biologici, biodinamici.

Rimessa Roscioli e Salumeria Roscioli sono templi dell’enogastronomia romana, dove la selezione di vini (dalle piccole produzioni artigianali alle bollicine francesi) accompagna salumi, formaggi e piatti stagionali.

Novità assoluta: Marco Martini ha aperto sotto il suo ristorante stellato un’enoteca diventata in poco tempo riferimento per gli enofili. Lista esclusivamente di vini naturali, con selezione di piccole maison francesi, e cucina sfiziosa (würstel e crauti, taglieri di formaggi e salumi).

0 € - 5000

Rooftop e terrazze panoramiche

Roma dall'alto

Vivere Roma dall’alto è un’esperienza unica, e la città offre una selezione impressionante di rooftop bar e terrazze panoramiche dove gastronomia e vista mozzafiato si fondono.

La Terrazza Les Etoiles, all’Atlante Star Hotel, regala una vista panoramica a 360° sui tetti di Roma con la Cupola di San Pietro praticamente a portata di mano. Si sviluppa su tre livelli tra ristorante, rooftop bar e roof garden.

La Terrazza del Bulgari Hotel Roma domina tutto il centro storico, da Villa Medici a Trinità dei Monti, dal Tevere al Gianicolo. L’atmosfera cambia nell’arco della giornata: relax diurno, aperitivo glamour al tramonto, cocktail sotto le stelle la sera.

The Roof dell’Edition Rome è un’elegante oasi urbana con vista fino all’Altare della Patria, cocktail d’autore e atmosfera sofisticata.

Alto, al sesto e settimo piano del boutique hotel The First Musica, unisce ristorante e cocktail bar con vista inusuale sul Tevere. Al settimo piano una terrazza dominata da un ulivo secolare.

Imàgo all’Hotel Hassler (ristorante stellato Michelin) offre non solo cucina d’autore ma anche una delle viste più spettacolari su Roma.

Terrazza Mirador al Gianicolo, Ripa Grande a Trastevere e Terrazza Mantis by Martin Miller’s all’Aventino (in collaborazione con lo chef Marco Martini) sono i luoghi dell’estate romana dove trascorrere serate tra cocktail raffinati e cibo gourmet.

Nuove aperture 2025

La città non si ferma mai

La scena gastronomica romana è in continuo movimento. Ogni mese portano nuove aperture che spaziano dallo street food alla cucina d’autore.

Nel 2025 hanno aperto DAO Chinese Restaurant in via Sardegna (quartiere Via Veneto-Ludovisi), Patty Smash ‘n’ Fries dedicato agli smash burger, La Verve con cucina d’autore e ambiente raffinato, Da Aurelio che riporta la tradizione trattoria più verace, Matrem in via del Corso, Merulì in via Buonarroti che fonde pizza romana e ingredienti calabresi.

A testimoniare la vivacità della città, anche lo youtuber Cicciogamer89 ha aperto il suo primo ristorante nel quartiere Trieste.

Roma capitale del gusto: numeri e primati

I numeri parlano chiaro. Con 16 ristoranti a una stella Michelin all’interno del Grande Raccordo Anulare, 4 ristoranti a due stelle e La Pergola unico tristellato del Lazio (guidata dal leggendario Heinz Beck dal 2005), Roma si conferma la città più stellata d’Italia.

Ma le stelle sono solo la punta dell’iceberg. Roma è:

  • Capitale delle trattorie contemporanee, dove tradizione e innovazione convivono

  • Leader nello street food, con icone come supplì e trapizzino riconosciute in tutto il mondo

  • Custode della cucina kosher, patrimonio culturale unico

  • Città dei mercati rionali, dove ogni quartiere ha la sua anima gastronomica

  • Hub di giovani talenti, trampolino di lancio per le stelle Michelin di domani

  • Paradiso delle terrazze panoramiche, dove la vista compete con il piatto

 

 


 

L’identità gastronomica di Roma: tra passato e futuro

Quello che rende unica la gastronomia romana è la sua capacità di essere contemporanea senza rinnegare le radici. La cucina romana ha origini antiche e rurali, è figlia del popolo, si è sviluppata tra botteghe e mercati rionali. Predilige ingredienti umili ed è il risultato dell’ingegno romano che con poco riesce a tirare fuori tanto.

Ma questa stessa cucina oggi sa dialogare con il mondo. Gli chef romani guardano oltre confini: Heros De Agostinis di Ineo ricerca “sapori oltre i nostri confini” ispirato dal quartiere multiculturale dell’Esquilino. Salvatore Bianco de La Terrazza parla di una Roma “più dinamica, internazionale e stimolante”, dove l’ospite desidera “scoprire sapori autentici e intraprendere viaggi culinari che raccontano il territorio”.

È questa dialettica tra radicamento e apertura che fa di Roma non solo una capitale turistica, ma un laboratorio gastronomico dove passato e futuro si incontrano ogni giorno, in ogni piatto, in ogni mercato, in ogni trattoria.

Informazioni pratiche per il viaggiatore gastronomico

Quando visitare: Roma è meravigliosa tutto l’anno, ma la primavera (aprile-giugno) e l’autunno (settembre-ottobre) offrono clima ideale e prodotti stagionali al top. L’estate porta le terrazze panoramiche e i rooftop bar.

Budget: L’offerta è stratificata. Street food eccellente da 3-10€, trattorie moderne 30-50€ a persona, ristoranti stellati da 80€ in su. I mercati rionali sono perfetti per chi vuole risparmiare senza rinunciare alla qualità.

Prenotazioni: Per le trattorie contemporanee più famose (Santo Palato, Sintesi) e ovviamente per i ristoranti stellati, prenotare con largo anticipo è indispensabile. Molti locali usano sistemi di prenotazione online.

Quartieri food: Centro storico per la densità di offerta e ristoranti stellati, Testaccio per l’anima popolare e il mercato, Trastevere per l’atmosfera bohémien, Ghetto Ebraico per la cucina kosher, Ostiense per le nuove aperture trendy, Prati per eleganza borghese.

Trasporti: Il centro storico è meglio esplorarlo a piedi. La metro serve bene quartieri come Testaccio (Piramide), San Giovanni (linea A), Ostiense (linea B). I mercati rionali sono generalmente aperti dal lunedì al sabato mattina.

Roma non è solo storia e monumenti. È una città che si racconta attraverso il cibo, che si scopre nei suoi mercati, che si vive nelle sue trattorie, che si ammira dalle sue terrazze. Una città dove ogni boccone è un viaggio, ogni piatto una storia, ogni chef un interprete della romanità contemporanea.

Benvenuti nella Capitale del gusto italiano.

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